MONTATURA LINEAR
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La montatura LineAr della Avalon Instruments è una montatura
equatoriale molto leggera ma con una discreta capacità di carico e
una buona precisione. Il suo utilizzatore preferenziale è l'astrofotografo evoluto itinerante in quanto è stata studiata e realizzata proprio per favorire tale attività. La estrema leggerezza e compattezza non da idea della estrema robustezza del prodotto il quale permette di caricare anche strumenti di focale lunga e di un certo peso. E' stata da me provata con un newton da 8" portato a f/8 mediante duplicatore di focale e telescopio di guida in parallelo. Il tutto è stato tranquillamente sorretto dalla montatura e il suo uso è stato abbastanza semplice. L'elettronica di supporto è lo Skyscan della Skywatcher, ben conosciuta e testata da astrofili di tutto il mondo. Il suo vantaggio, oltre alla facilità di uso e di apprendimento, è il suo continuo aggiornamento con rilascio di nuove versioni di firmware che permettono l'implementazione di nuove caratteristiche man mano che si rivelano necessarie. La montatura viene fornita in una scatola molto compatta (considerando che tutto, a parte il cavalletto, alloggia nella scatola stessa) e ben imbottita. La barra dei contrappesi è di diametro generoso e sicuramente abbondante per il carico a cui dovrebbe essere sottoposta. E' smontabile mediante l'allentamento di un pomello sulla montatura. I motori sono interni così come i cablaggi per cui la montatura è estremamente pulita e bella esteticamente da vedersi. Gli unici cavi che escono dalla montatura sono la pulsantiera (il cavo della stessa a mio avviso è un po' troppo corto ma la colpa è di Skywatcher non della Avalon) l'alimentazione, classica a 12V e e il collegamento all'autoguida mediante protocollo LX200 (da non confondersi con il protocollo Sbig che è molto simile ma cambia nella piedinatura.. Il protocollo di connessione al pc è il classico Celestron Nexstar Gps comune a tutte le montature che montano lo Skyscan. La montatura viene fornita di attacco compatibile Losmandy ma può essere richiesto anche il classico attacco Vixen. |
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La montatura è stata testata, oltre che con il newton di cui sopra anche con un rifrattore Takahashi TSA 102, anch'esso con guida in parallelo, e uno Schmidt Cassegrain Celestron C9.25 HD ridotto a f/7.3 con guida fuori asse. Le camere di ripresa e di guida sono state, per il newton e il TSA 102, una canon 40D modificata per la ripresa e una Atik 16 IC per la guida, mentre la ripresa con il C9,25 è stata effettuata con una canon 1000D non modificata guidata da una Magzero Mz5-m. La prima impressione che ho avuto non è stata molto favorevole in quanto ho immediatamente notato una tendenza a movimenti elastici premendo su un lato del telescopio. Tale impressione è dovuta al fatto che la montatura non adottata il classico sistema di movimentazione a ingranaggi con riduzioni ma il trasferimento del movimento avviene tramite una puleggia e pertanto vi è un minimo residuo di elasticità, compensato dall'assenza di giochi e dalla pronta risposta a qualsiasi movimento. Purtroppo però questa elasticità è un po' riduttiva nell'osservazione visuale in quanto trasmette le leggere vibrazioni della mano durante la messa a fuoco. Ma se uno possiede uno strumento con focheggiatore micrometrico o meglio ancora elettrico, non è di alcun fastidio. Infatti sul C9 si notava molto di più rispetto al newton portato a una focale simile. Pur con il maggior carico (circa il doppio di peso) la messa a fuoco era più semplice. Tralascio ovviamente le modalità di montaggio che sono di una semplicità mostruosa così come il puntamento attraverso il cannocchiale polare (che nella montatura da me testata è quello di serie della Skywatcher). In questa fase di uso ho notato due cose che sarebbero necessarie in una prossima versione della montatura e cioè la possibilità di illuminare il cannocchiale polare e un coperchio a protezione del suo oculare che sporge ed è soggetto ad urti e a conseguenti disassamenti). Tali segnalazioni sono state recepite dalla casa produttrice che provvederà a implementarle. Altra cosa utile (che nelle foto della montatura non si nota ma che è stata implementata immediatamente) è una maniglia per il trasporto e il montaggio nella parte superiore della scatola degli ingranaggi. Nonostante sia molto leggera e perciò il suo montaggio non richieda alcuno sforzo la maniglia fornisce un appiglio sicuro e una maggior sicurezza. Nonostante l'elasticità del sistema di trasmissione, e grazie anche al treppiede Baader che mi è stato fornito assieme alla montatura, i tempi di smorzamento sono risultati accettabili e durante il funzionamento non sono state notate vibrazioni od oscillazioni. |
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La regolazione della montatura sull'asse polare è semplice e veloce. Una bolla ad occhio messa sulla base della montatura aiuta molto per metterla in piano. Il movimento in azimuth avviene mediante due viti che spingono su un nottolino molto robusto e ben ancorato. Quello in altezza mediante due pomelli, il frontale di blocco e il posteriore di regolazione. Nel modello da me testato ho notato però una corsa in altezza un po' limitata (da 30° a 55° circa) ma praticamente tutta la fascia temperata è coperta. Sicuramente sarà possibile utilizzare la montatura ad altre latitudini richiedendo una maggiore escursione al produttore. Nei test effettuati col newton e il Tas ho voluto vedere l'utilizzo con impostazioni standard derivanti dalla pulsantiera. Ho perciò lasciato il valore di default di guida di 0.5x, montato un tele di guida da 500 mm di focale con la Atik 16 IC con pixel da 7,4 micron e una scala di circa 3"/pixel. Integrazione di 0.5 secondi. Le focali di ripresa invece erano di 1600 mm, 800 mm e 640 mm con la canon 40D che ha pixel da 5.7 micron e perciò le scale di immagine erano rispettivamente di 0.75"/pixel, 1.5"/pixel e 1.8"/pixel. Purtroppo alcuni problemi sul tele di guida mi hanno causato delle flessioni differenziali che hanno portato a risultati in parte compromessi. Una volta depurati però i dati da queste flessioni ho riscontrato che la montatura presentava una guida abbastanza aggressiva con frequenti "rimbalzi" dovuti come a sovracorrezioni. Il test invece con il C9.25 a f/7.3 con la magzero e la canon 1000D aveva l'impostazione di velocità di guida a 0.125x con elevato frame rate. Modificando questo parametro la montatura ha cominciato a guidare in modo pressoché perfetto pur se a focali molto più elevate mostrando un grafico di guida quasi perfettamente rettilineo. Ciò è dovuto al sistema di trasmissione a puleggia che è molto più immediato e con minori inerzie rispetto a quello normale a ingranaggi e riduzioni. Consiglio perciò vivamente di settare la velocità di guida a valori molto bassi per avere una buona guida. |
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Un discorso a parte va dedicato alla regolazione del bilanciamento. A mio modesto avviso in montature di questo tipo il bilanciamento deve essere ancora più curato che in montature con diversa trasmissione proprio per la minor inerzia meccanica. La montatura, una volta allentate le frizioni, presenta però una diversa facilità di bilanciamento. In ascensione retta si riesce a bilanciare molto bene in quanto vi è una fluidità perfetta nei movimenti. In declinazione, invece, tale fluidità è carente nella montatura testata e risulta più difficile il bilanciamento. Tale problema è stato segnalato alla ditta e alla data di stesura del presente test mi è stato indicato che è già stato risolto. In conclusione il test della montatura si è rivelato complessivamente positivo e la stessa si è dimostrata come una montatura di facile trasporto, ridotto ingombro, robusta e precisa. Il suo range di utilizzo a mio avviso è con focali non superiori ai 1200 mm di focale e carico complessivo intorno ai 15 Kg effettivi ma questo è anche di regola il setup della maggior parte degli astrofotografi itineranti a cui questa montatura si rivolge. Questa mia opinione deriva dal fatto che entro questo range di utilizzo sul campo la quantità di pose corrette realizzate tende a essere prossima al 100% (se ovviamente tutto il resto del setup è in perfetto ordine). Oltre, sia come focali sia come pesi, vi è sempre un rischio di disturbi esterni (quali il vento o vibrazioni del terreno) che possono ridurre il numero delle pose corrette. Inoltre con focali superiori è consigliabile l'uso di una guida fuori asse per ridurre i pesi, eliminare flessioni differenziali che su focali lunghe si notano molto di più, e per diminuire la superficie esposta al vento riducendo l'effetto vela e di conseguenza il rischio di vibrazioni dovuti al vento. Ovviamente se l'esperienza dell'utilizzatore è adeguata il suo utilizzo anche a focali elevate non è impossibile, anzi! Un ultimo discorso riguarda le finiture e l'estetica. Non sono fondamentali per l'utilizzo ma guardare una montatura come questa fa bene agli occhi. Ben curata, rifinita in ogni dettaglio, l'alluminio è ben anodizzato con un colore rosso che ricorda i nostri bolidi da corsa. Ogni particolare è curato anche dal punto di vista estetico. Un prodotto fatto col cuore e non pensando al portafoglio, direi. Costa, in effetti, ma non ha niente a che spartire con le costruzioni di massa provenienti dall'estremo oriente e anche nell'ambito dei produttori europei, americani o giapponesi, si colloca comunque in un settore con un ottimo rapporto qualità/prezzo. |
© maggio 2011 - Renzo Del Rosso |
Aggiornamento: Successivamente alla stesura di questo test ho avuto modo di poter verificare le opportune implementazioni effettuate sulla montatura che ne garantiscono un uso ancora più semplice. Infatti le frizioni sono state effettivamente migliorate e la fluidità di utilizzo ne ha tratto notevole vantaggio tanto che ora è più semplice guidare anche con focali lunghe anche se è sempre preferibile, con focali superiori a 1200/1500 mm usare una guida fuori asse onde avere una migliore precisione e un minor carico. Inoltre è stato messa anche una livella molto più precisa che facilita la messa in stazione. Il produttore ha dimostrato una grande ricettività ai consigli degli utilizzatori per cui non mi stupirei se ulteriori miglioramenti fossero implementati, pur se già oggi il prodotto si presenta realizzato con estrema cura e precisione. |
© febbraio 2012 - Renzo Del Rosso |
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