Come collegare il telescopio di guida

Chi fa fotografia astronomica sa che è necessario guidare il telescopio per evitare che le foto vengano mosse. La nuova tecnologia permette di utilizzare sistemi automatizzati di guida (ccd, webcam modificate, telecamere) che operano in modo molto più efficiente e preciso dell'occhio umano, permettendo all'astrofilo di apprezzare le bellezze del cielo mentre il telescopio, automaticamente e autonomamente provvede a fare le fotografie.
Per cui ci si attrezza con il classico telescopio di guida, una bella autoguida, si fanno tutti i collegamenti necessari e ..... cominciano i problemi.
Tralasciando i problemi legati al funzionamento dei programmi di guida e ai collegamenti elettronici uno dei più subdoli e di difficile risoluzione è il problema delle flessioni differenziali.
In parole povere mentre il telescopio di guida insegue la stella perfettamente quello di ripresa, per una flessione del focheggiatore, degli anelli, dei supporti di aggancio, e di chissà cosa, si sposta leggermente e inesorabilmente portandoci a ottenere la solita e classica foto mossa.
Come ho detto le cause sono (o possono essere) molteplici ma una delle più comuni è legata al collegamento meccanico fra i due telescopi.
Normalmente il telescopio di guida e quello di ripresa possono essere collegati in parallelo o sovrapposti
Telescopio di guida in parallelo Telescopio di guida sovrapposto
Cerchiamo di vedere per prima cosa i vantaggi e gli svantaggi dei due sistemi.
Due strumenti in parallelo permettono di mantenere il baricentro degli strumenti vicino all'asse polare per cui, a parità di peso, il braccio di leva sarà ridotto e richiederà meno pesi. Però dovremo avere una piastra di collegamento fra i due strumenti ben rigida in quanto essendo abbastanza lunga, tenderà a flettere più facilmente e inoltre ci sarà il problema del bilanciamento in quanto, oltre a dovere bilanciare il blocco in ascensione retta e declinazione, avremo anche un altro grado di libertà, ortogonale agli altri due assi e precisamente spostando avanti e indietro i due strumenti sulla loro staffa di fissaggio. Più avanti vedremo come fare.
Se invece abbiamo due strumenti sovrapposti lo sbalzo rispetto all'asse polare sarà maggiore e dovremo usare più contrappesi, ma il bilanciamento sarà più facile. Inoltre non ci sarà la piastra a sbalzo che può aumentare il rischio flessioni.
Personalmente penso che la sistemazione in parallelo sia da preferire con piccoli strumenti che non hanno la possibilità di poter essere messi uno sopra l'altro e che sono anche molto leggeri.
Il tele di guida sovrapposto invece è da preferire con strumenti pesanti e ingombranti, dove la possibilità di mnotare anelli robusti è più facile.
 

Piastra per telescopio di guida in parallelo

Come ho detto prima la piastra per collegare due tele in parallelo deve essere robusta e concedere la possibilità di spostare i telescopi per il bilanciamento.
Per aumentare la rigidità e favorire il bilanciamento ho messo la slitta a coda di rondine nel senso della lunghezza della piastra. In questo modo spostando la slitta sulla testa della montatura riesco a ottenere il bilanciamento in declinazione senza problemi. Qui sotto c'è la foto della piastra alla quale ho aggiunto un terzo attacco decentrabile (oltre ai due fissi laterali, per una eventuale fotocamera in più.
Le due piastre femmina non consentono lospostamento del telescopio di guida per cercare la stella da puntare ma ciò è dovuto al fatto che ho preferito fare il decentramento mediante gli anelli invece che con una piastra tipo XP3 (quella messo al centro) che ha dei giochi troppo accentuato per guidare con profitto. L'XP3 la uso perciò solo per fotocamere con obbiettivi a focale non troppo lunga.
Qui sotto vediamo la piastra con due telescopi un po' troppo ingombranti che mostrano come gli sbalzi siano troppo accentuati.
Come vediamo il bilanciamento in AR viene regolato mediante il classico sistema di spostamento e aggiunta di contrappesi. Il bilanciamento in declinazione avviene spostando la slitta sulla testa della montatura ma abbiamo ancora il terzo bilanciamento in quanto solo portando il baricentro dei due telescopi in corrispondenza della slitta (spostandoli avanti e indietro) potremo avere, come è necessario, che il baricentro di tutto il blocco degli strumenti, sia esattamente in corrispondenza del centro della testa della montatura.

Telescopio di guida sovrapposto

La prima cosa da valutare quando si posizionano due telescopi uno sopra l'altro è la distribuzione delle masse. Poiché i due telescopi sono in contatto fra loro mediante due coppie di anelli è necessario che questi non siano troppo vicino fra loro (altrimenti il "braccio" sarebbe troppo ampio) né troppo lontani in quanto si potrebbe verificare una leggera flessione centrale della barre di giunzione.
Io ho preferito, sul telescopio principale, mettere più anelli uniti fra loro da una slitta lunga in modo da distribuire il carico su tutto il tubo. Una piastra superiore di uguale lunghezza chiude l'imbracatura del telescopio.
Notare come il tubo del newton sia stato ruotato in modo da mantenere la fotocamera in asse con la slitta.
Il collegamento superiore è stato realizzato mediante una slitta femmina con il medesimo passo Vixen che ha la montatura EQ6 per poter avere la massima interscambiabilità delle configurazioni. Nella foto accanto si vede un particolare della slitta superiore e del collegamento.
Anche in questo caso il disassamento viene garantito dalla coppia di anelli del telescopio di guida.

Gli anelli del telescopio di guida

Una cura particolare l'ho dedicata alla realizzazione degli anelli per disassare il telescopio di guida. Dopo avere provato con scarso successo varie soluzioni mi sono orientato su una coppia di anelli di cui solo quello posteriore disassabile che fossero abbastanza massicci da evitare che le viti si muovessero nella sede anche una volta strinte.
L'anello anteriore invece è fisso. E' leggermente più grande, nel diametro interno, del tubo del telescopio ma a contatto vi è un anello di gomma siliconica (un O-ring) che fa da perno per la traslazione.
Qui accanto si vede il disegno dell'anello frontale mentre nella foto sottosi vede come sono montati i due anelli.

Spero con queste informazioni di avervi aiutato nella scelta del vostro setup di guida.