L'oculare Televue Panoptic 41 mm ha uno schema ottico composto da 6 lenti in 4 gruppi, il che gli consente di poter abbracciare un campo apparente di 68°, pur mantenendo una notevole nitidezza sia al centro che ai bordi. | |
Come possiamo vedere l'aspetto esterno è molto curato, la bugnatura
permette una presa ottimale anche nel caso in cui indossiamo i
guanti (cosa molto frequente nelle gelide serate invernali), la conchiglia,
reclinabile, permette di appoggiare l'occhio alla distanza ottimale
per godere appieno del campo apparente. Le dimensioni sono di tutto rispetto: è alto infatti 12,7 cm con il paraluce abbassato ed è largo 7.6 cm per un peso totale di circa 960 g. L'innesto per il fuocheggiatore è necessariamente da 2", corrispondente a ca 50.8 mm e presenta una scanalatura per evitare la fuoriuscita dalla sede in caso di allentamento accidentale della vite di serraggio. Sicuramente è una sicurezza che non poteva mancare, visto il costo dell'oculare che nel nostro Paese, a fine luglio 2004, superava i 700 Euro. Le lenti sono multitrattate. Per ora ho avuto modo di provare questo oculare unicamente su un C 9 1/4 ma in condizioni di cielo non eccellenti mentre con un ottimo cielo, avevo a disposizione un TEC APO da 14 cm. |
Con quest'ultimo telescopio (con una focale di 1 metro) l'oculare ha
una resa che non entusiasma. Non tanto per l'oculare in sé, né per
la resa ottica del TEC. Però, osservando a 24x con una pupilla di
uscita di quasi 6 mm e un campo reale di circa 2.75°, non ho avuto
la possibilità di sfruttare tutte le sue potenzialità.
Sicuramente, con questi ingrandimenti, è più adatto a esplorare
certe zone della Via Lattea come il Sagittario, il Serpente ed
Ofiuco.
La visione comunque è molto nitida e pulita fino ai bordi, senza riflessi né cromatismo apprezzabili. Non è stato ancora possibile puntarlo verso soggetto molto luminosi come la Luna o i pianeti ma comunque l'oculare non è sicuramente nato per questo tipo di osservazioni. |
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La scanalatura sul barilotto dell'oculare Televue Panoptic 41 mm |
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Essendo un oculare di lunghezza focale molto elevata non è infatti adatto all'osservazione ad alta risoluzione ma il suo campo d'azione
è principalmente negli oggetti estesi, specie se abbinato a
telescopi con focali abbastanza lunghe e comunque superiori ai 1500
mm. Il suo campo apparente di 68° consente, se applicato per esempio a uno SC da
9" 1/4 a F:10,
consente la visione di una porzione di cielo ampia poco più
di un grado, con
una pupilla di 4.1 mm. Questo valore lo rende molto valido nell'osservazione anche da cieli non particolarmente bui, in quanto ottimizza la visione con l'apertura che può raggiungere il nostro occhio. |
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In queste condizioni l'ho provato sul mio Celestron C 9 1/4 XLT
(2350 F:10) sulla coppia di galassie M81 e M82 da cieli cittadini, con una
magnitudine limite visuale nella zona circa 3.5 e, comunque, a circa
sei ore dal transito al meridiano. Nonostante la pupilla di uscita fosse ancora troppo ampia le galassie sono immediatamente apparse nel campo dell'oculare, una in prossimità del bordo destro e l'altra a metà strada fra il centro e quello sinistro. La visione, in considerazione delle condizioni in cui operavo, è stata sicuramente all'altezza delle aspettative. M81 mostrava già a una prima occhiata alcune anse più scure in corrispondenza delle intersezioni dei bracci della spirale mentre in M82 si notava la sua forma irregolare, con la netta rientranza in prossimità del nucleo. Nelle prossime settimane mi riprometto di usarlo con telescopi di maggiore apertura su oggetti estesi quali M31 e M33. |
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Mi riprometto perciò di tornare su questa scheda tecnica con nuove valutazioni più approfondite. | |
Renzo Del Rosso |